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Regia: Federico Fellini
Anno: 1963
Attori: Marcello Mastroianni – Guido Anselmi, Claudia Cardinale – Claudia, Anouk Aimée – Luisa, Sandra Milo – Carla, Rossella Falk – Rossella, Barbara Steele – Gloria, Madeleine LeBeau – Madeleine, Mario Pisu – Mario Mezzabotta, Caterina Boratto – signora delle terme, Eddra Gale – Saraghina, Guido Alberti – Pace, il produttore, Giuditta Rissone – madre di Guido, Annibale Ninchi – padre di Guido, Mario Conocchia – Conocchia, il direttore di produzione, Elisabetta Catalano – Matilde, sorella di Luisa
Soggetto: Federico Fellini, Ennio Flaiano
Sceneggiatura: Federico Fellini, Ennio Flaiano, Tullio Pinelli, Brunello Rondi
Fotografia: Gianni Di Venanzo
Musiche: Nino Rota
Montaggio: Leo Catozzo
Scenografia: Piero Gherardi
Altri titoli: Eight and a Half Otto e mezzo
Durata: 140
Colore: B/N
Genere: GROTTESCO DRAMMATICO
Tratto da: un’idea di Federico Fellini
Produzione: FEDERICO FELLINI E ANGELO RIZZOLI PER CINERIZ (1962)
Distribuzione: CINERIZ – DOMOVIDEO, MONDADORI VIDEO, DE AGOSTINI, MULTIGRAM, L’UNITA’ VIDEO – BLU-RAY: MUSTANG ENTERTAINMENT (2014)
Il titolo si riferisce al numero delle regie firmate da Fellini – che aveva esordito firmando a metà con Alberto Lattuada “Luci del varietà”.
Guido, un regista cinematografico nel pieno dei quarant’anni, trascorre un periodo di riposo in una stazione termale. La pausa forzata si risolve in una specie di bilancio generale della sua esistenza: un bilancio fatto di rapporti con personaggi reali, e di fantasticherie, ricordi, sogni, che si inseriscono all’improvviso negli avvenimenti concreti delle sue giornate e delle sue notti. Dei suoi sogni fanno parte il padre e la madre, morti da anni, con cui discorre teneramente, come fossero lì con lui. La paura della vecchiaia e della morte gli si rivelano attraverso immagini in cui Guido si vede morto mentre intorno la vita continua senza di lui e le ‘sue’ donne ritrovano il sorriso. E tutto questo non fa che rendere consapevole quello smarrimento che egli si portava dietro da anni e che le cure della esistenza quotidiana e del lavoro avevano in parte mascherato.
La storia di un possibile finale alternativo, realizzato all’interno di un vagone ristorante di un treno, è stata ripresa da Mario Sesti, nel 2003, nell’opera “L’ultima sequenza”.
Film restaurato
COPIA RESTAURATA A CURA DEL CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA – CINETECA NAZIONALE, RTI GRUPPO MEDIASET, MEDUSA FILM, DELUXE DIGITAL ROMA.
Riconoscimenti
PREMIO OSCAR 1963 PER MIGLIOR FILM STRANIERO E A PIERO GHERARDI PER I COSTUMI IN B/N. CANDIDATO ANCHE PER LA MIGLIOR SCENEGGIATURA E PER LA MIGLIOR REGIA. – NASTRO D’ARGENTO 1964 PER REGIA, SOGGETTO, SCENEGGIATURA, MUSICA, FOTOGRAFIA E ATTRICE NON PROTAGONISTA A SANDRA MILO. –